Ciclovia Vento, la corsa contro il tempo per realizzare la pista ciclabile più lunga d’Italia
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Ciclovia Vento, la corsa contro il tempo per realizzare la pista ciclabile più lunga d’Italia
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Immaginate un’arteria lunga quasi quanto l’autostrada del Sole ma con due differenze: non collega il nord con il sud Italia ma l’est con l’ovest e non è adibita al trasporto di auto e camion ma delle biciclette e, per chi ne ha voglia, dei pedoni. Stiamo parlando della ciclovia Vento, acronimo che significa Venezia Torino creato per denominare una ciclovia che collega il capoluogo veneto con quello piemontese: ben 705 chilometri che attraversano quattro regioni e costeggiano i corsi d’acqua della pianura Padana, in particolare il Po.

Sarebbe la prima ciclabile di dimensioni europee, quasi un’alternativa al trasporto su gomma, che potrebbe cambiare abitudini e comportamenti turistici. Un’opera importante, insomma, progettata nel 2010 da un team del Politecnico di Milano che, dopo avere superato tanti ostacoli, si trova di fronte quello finale: la realizzazione. Le quattro regioni interessate (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) l’hanno affidata a quattro soggetti, il più impegnato è l’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po, come spiega il suo direttore Gianluca Zanichelli: “Esistono già 300 chilometri di pista esistenti, dallo scorso novembre abbiamo iniziato i lavori nella parte di nostra competenza. La situazione è questa: degli oltre 400 chilometri di pista da costruire l’80% è progettato, l’82 è finanziato con 137 milioni sui 182 che servono per completare la ciclovia. L’Aipo ha in carico il 68% di Vento con 114 milioni di fondi da impiegare”.

Esistono 300 chilometri di piste, ne mancano 400

In sostanza bisogna costruire gran parte del 55% della ciclabile affidato ad Aipo facendo un lavoro di ricucitura, unendo cioè i tratti già esistenti. I primi due completati sono in Lombardia, si tratta di Pavia-San Rocco al Porto e Scanio Lombardo-Viadana che si avvalgono della passerella sull’Adda: “In Piemonte entro autunno abbiamo come priorità la Chivasso-Trino Vercellese – spiega Zanichelli – in Lombardia abbiamo la responsabilità di sei tratti mentre quello della Darsena, a Milano, spetta al comune e la Assago-Pavia è di competenza del Consorzio Villoresi. In Romagna ci è affidata la Ferrara-Rovigo mentre la prosecuzione fino a Venezia spetta al comune di Venezia e al Provveditorato della Opere Pubbliche”.

La consegna dell’opera è fissata per giugno 2026

Il capitolo risorse non è l’unica incognita. Ci sono opere complesse, di particolare importanza che rischiano di rallentare l’iter: “La costruzione di sottopassi, di passerelle che attraversano i fiumi, l’esproprio di alcuni terreni in Piemonte, lo stop dovuto a situazioni particolari come quello dell’ex centrale nucleare di Trino Vercellese – spiega l’amministratore di Aipa. La data di fine lavori di Vento è fissata per giugno del 2026, stiamo utilizzando i fondi del Pnrr per i quali sono previsti termini di utilizzo perentori”.      



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di Giovanni Seu www.wired.it 2023-08-03 05:00:00 ,

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